Ecco l'editoriale firmato Gruppo Giovani visto e corretto!
Carnevalata o risposta civile all'odio?
Ci sono mille modi per descrivere il Gay Pride, per difenderlo o attaccarlo, ma soprattutto per viverlo. Certo è che, per quanto se ne possa discutere, la manifestazione dell'orgoglio gay rappresenta l'opportunità di essere quel che si è con fierezza, opponendosi alla vergogna e alla paura.
Ma come interpretare ed esprimere quest'orgoglio? Innanzitutto dando una dimostrazione del fatto che ci siamo, che ancora esiste la libertà di espressione, che ancora sentiamo il bisogno di un evento collettivo che ci fa sentire parte di una minoranza per nulla silenziosa, una manifestazione dove tutte le diversità si mostrano. Ci esponiamo, presenti e tangibili, per comunicare che non siamo degli errori della natura come qualcuno ancora sostiene. Ed è per questo che secondo noi ci stanno anche le tanto condannate “esagerazioni”, i vestiti succinti, i colori, il travestitismo. Una manifestazione più seria e composta ci aiuterebbe – forse - a farci accettare dalla società, ma sarebbe l'immagine parziale del popolo LGBTQ. E soprattutto, in quell'immagine non si sentirebbero rappresentati coloro che più spesso, proprio per il loro modo di esprimersi esteriormente, vengono colpiti dall'odio che questa “parata” colorata e felice vuole allontanare. Chi ha osservato il Pride da vicino sa che le immagini “tanto volgari” e “tanto trasmesse” rappresentano solo una parte della manifestazione. Fino a che la società non avrà accettato l'esistenza della pluralità LGBTQ, la stessa società troverà sempre qualcosa di 'volgare' e 'anormale' in quelle immagini così apprezzate da chi vende i giornali.
Quest'anno si tratta dell'Europride e noi siamo il fanalino di coda dell'Europa. Parteciparvi nel 2011 è l'occasione per mostrare quello di cui abbiamo bisogno e sopratutto significa non accettare lo stato attuale delle cose. Essere in grande numero, mostrare tutti i colori e i modi di essere: è questo il modo per dare visibilità al movimento italiano in Europa e restituire una fotografia reale dell'intero popolo LGBT europeo e orgoglioso.
Gruppo Giovani Cassero
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