Essere una coppia
omosessuale e voler diventare genitori non è certo cosa semplice. Leggendo nel
web risposte e temi vari possiamo vedere come possa mancare una certa
conoscenza sull'argomento e ci si basi solamente su sensazioni e frasi comuni.
Le domande maggiori che
possiamo trovare non è tanto la possibilità o l'idea di un figlio, ma i danni
psicologici che possono venire arrecati a quest'ultimi. La mancanza di
informazioni e di dibattito su questo tema ci esclude quindi ad un confronto
fatto su argomentazioni e ricerche reali. Personalmente non conosco coppie
omosessuali con dei figli o con il progetto di formare una famiglia, ma ho
cercato di approfondire il tema.
L'argomento non è certo
semplice da affrontare ma cercherò di essere semplice.
Innanzitutto bisognerebbe
tener presenti alcuni fattori: la società in cui ci troviamo a
vivere, la paura della novità, le situazioni reali.
Nell'attuale periodo
storico che stiamo vivendo la nostra società è diventata complessa e
multipla: una maggiore autonomia personale, la voglia di realizzarsi nel
lavoro, l'indipendenza maggiore delle donne, la possibilità di viaggiare,
l'aumento della vita media con il relativo aumento dell'età media dei matrimoni
e dei genitori, l'omosessualità dichiarata, internet: tutti fattori che hanno
modificato, e stanno modificando, il nostro vivere quotidiano e le nostre
scelte, diverse e più complesse di quelle di molti nostri genitori.
Tutti fattori nuovi che
stiamo vivendo con una certa velocità, direi, che inevitabilmente portano con
sé la paura della novità e del cambiamento che spesso tende a farci
chiudere gli occhi di fronte alle situazioni limitando così riflessioni a
riguardo. Per quanto riguarda l'ultimo fattore, il numero ristretto di
situazioni reali sia di matrimoni gay sia di genitori omosessuali, limita
la conoscenza dei fatti: è necessario che la gente veda e capisca.
Le famiglie omosessuali
sono dati di fatto e sono fatti che mettono in discussione i nostri fondamenti e le nostre
idee di famiglia e di genitori. Si va ad intaccare, e si evolve, l'idea che per
centinaia di anni ha condizionato e definito la nostra società. Le coppie
omosessuali non negano l'esistenza differenziata del femminile e del maschile
ma rifiutano di assumerla quale unico fondamento del desiderio, della
sessualità, della famiglia, dell'alleanza e della filiazione.
Essere genitori non
significa soltanto averci messo al mondo o mettere al mondo: la
genitorialità non si esaurisce solamente con la parte biologica ma è anche l'affetto,
l'educazione, che fa di un genitore un Genitore.
Il senso di maternità o
di paternità è parte di un atteggiamento e di un sentimento naturale che si
sviluppa, bene o male, in ognuno di noi: uomini, donne, omosessuali,
eterosessuali. Fare un figlio e metter su famiglia è un atteggiamento di
autorealizzazione di una persona o di una coppia e decidere di farlo è sempre
una scelta importante per moltissimi motivi: una coppia omosessuale che
desidera avere un figlio ha dalla sua una riflessione più accurata e attenta
dal punto di vista psicologico, di solidità della coppia, dal punto di vista
giuridico, dal punto di vista sociale che tale decisione può comportare.
I genitori omosessuali
tengono presente, per quel senso appunto di maternità e paternità nei confronti
dei nascituri, la possibile mancanza di una figura maschile o femminile
all'interno della famiglia che vanno a creare: questo non è da dimenticarsi, fa
parte della sfera di responsabilità che la scelta porta con sé.
La mancanza
di questa figura, secondo il libro di Anne Cadoret, “Genitori come
gli altri”, viene colmata con la decisione da parte della coppia di
includere nella loro nuova famiglia sia i parenti prossimi: nonni, fratelli e
sorelle, sia padrini e madrine che andranno ad assumere un
ruolo partecipe e presente nella vita del nascituro. Cosa vuol dire:
questo indica che la coppia desidera che il bambino abbia nella propria vita
modelli di riferimento maschili e femminili per immaginarsi da adulto ed
indica, da solo, una certa consapevolezza della necessità di fornire
modelli paterni e materni di riferimento utili alla crescita del bambino che
arriverà.
Secondo il libro,
infatti, il nostro vissuto è correlato da una serie di figure maschili e
femminili vicine a noi che, nel corso della nostra vita, ci hanno condizionato
in qualche modo e che ci hanno aiutato ad essere quello che noi siamo; troviamo
insegnanti, amici, adulti vari, tate e zii. Ed i nostri genitori che ci hanno
certamente fornito con il tempo certi modelli da seguire e attraverso cui ci
siamo immaginati grandi. Esistono quindi un insieme di persone esterne alla
nostra famiglia che hanno contribuito a farci crescere esterne al nostro
diretto nucleo familiare.
E il bambino? Ecco la domanda che
spesso troviamo. Come sta il bambino che cresce in un ambiente omosessuale con
due mamme o due papà?
Per tale risposta ho
cercato e trovato su internet una dichiarazione dell''American Psychological
Association che dice:
non
esiste alcuna prova scientifica che l'essere dei buoni genitori sia connesso
all'orientamento sessuale dei genitori medesimi: genitori dello stesso sesso
hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un
ambiente di crescita sano e favorevole. La ricerca ha dimostrato che la stabilità,
lo sviluppo e la salute psicologica dei bambini non ha collegamento con
l'orientamento sessuale dei genitori, e che i bambini allevati da coppie gay e
lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da
coppie eterosessuali.
Inutile dire che le
ricerche parlano da sole. Un bambino che cresce in una famiglia omosessuale non
sarà esterno alla società ma ne farà parte come tutti gli altri bambini. Non
gli mancheranno figure maschili o femminili nella loro vita proprio per quella
spiegazione che abbiamo dato. Non saranno loro ad escludersi dalla società e
non credo neanche che la società tenderà ad escluderli.
Credo che potremmo
stupirci dell'apertura del contesto che abbiamo intorno. Tendo a generalizzare?
Probabile. Esistono situazioni chiuse? Certo, esistono. Come esistono
situazioni chiuse sull'aborto, sull'eutanasia, sull'immigrazione, e così via.
Sarà per una certa tendenza personale a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno
e mai mezzo vuoto ed è proprio per questo che credo proprio che la possibilità
per una coppia omosessuale di avere dei figli e formare una famiglia sia del
tutto naturale, giusta e comprensibile per i motivi che ho scritto sopra.
Per approfondire meglio
il discorso vi segnalo il libro di Anne Cadoret e due link internet.
Link utili_
Anne Cadoret – Genitori
come gli altri – omosessualità e genitorialità, Universale Economica
Feltrinelli, 2008
Paola Rosi