venerdì 23 novembre 2012

Il ragazzo con i pantaloni rosa



Ne hanno scritto i giornali, ne scrivono i blog, ne parliamo tra di noi, lo abbiamo ascoltato dalla televisione: il caso del ragazzo 15enne, che diamogli un nome per favore, si chiamava Davide.
Davide e le storie come le sue, che finiscono tra le botte, le derisioni e alla peggio, la morte, ne leggiamo spesso purtroppo. 
L'omofobia è una malattia. La transfobia è una malattia. Sono entrambe orribili, cattive, perfide, che logorano dentro a chi lo subisce. E' un'emergenza come scrive Vincenzo Branà sul suo profilo: "Una tragedia che ci fa sentire tutti incivili. Ci vuole una legge contro l'omofobia, al Parlamento spetta farla: ogni giorno che passa senza quella legge grida vergogna ai membri di Camera e Senato. Ma serve anche che si attivino gli enti locali creando osservatori sul bullismo e favorendo l'ingresso di progetti specifici nei piani dell'offerta formativa. Perché questi progetti - il Progetto scuola Cassero, ad esempio - nel 2012 camminano ancora sulle gambe del porta a porta, come se vendessimo il folletto o un qualsiasi capriccio da casalinga. Invece l'omofobia non è un capriccio, è un'emergenza." 

Ci vuole uno Stato civile che lavori per questo. Ci vuole che ognuno di quelli che stanno sulle poltrone o che sono in concorrenza per salirci abbia tra i primi punti del loro programma una legge contro l'omofobia e la transfobia. Maltrattare, offendere è comunque violenza e nessuno Stato, nessuna persona, può permettere che questo accada!!
Non possono permetterlo neanche i genitori, le insegnanti e gli insegnanti, i presidi e le preside, le persone, i commercianti e le commercianti, i datori di lavoro e le datrici di lavoro, i parenti, gli amici, i coinquilini, i colleghi e le colleghe. Nessuno al mondo può permettere che la violenza parlata, scritta e attuata nei confronti dell'omosessualità e della transessualità possa continuare! 
Non c'è violenza giustificabile. Non c'è giustificazione, mai!
Cosa deve succedere ancora perché si capisca? Quanti pride ancora dobbiamo sfilare? Quante lotte ancora dobbiamo combattere? Quanti maltrattamenti e mal di pancia dobbiamo sopportare? Quanti insulti e quanto ancora dobbiamo giustificare quello che siamo?

E non c'è niente, assolutamente niente di sbagliato nell'essere quello che siamo. Lo scrivo spesso e lo ripeto ancora di più. Essere noi stessi è la più grande libertà che un essere umano possa avere! Essere liberi di essere, liberamente, senza nessuna paura di farlo. 

L'omofobia è un'emergenza. La transfobia è un'emergenza. La violenza è sbagliata, qualsiasi.


Paola Rosi

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