lunedì 22 novembre 2010

Giovani Cassero - Viaggiando attraverso i secoli... tutta un'altra storia!!!


Mercoledì 24 novembre dalle ore 20.00 alle 23.00, al Circolo Arcigay di Bologna 'Il Cassero' in via don Minzoni 18: GOING TO GROUP!



Argomento della serata: "Viaggiando attraverso i secoli... tutta un'altra storia!!!"

Dal primitivo e sapienziale amore greco ai roghi medievali sulle piante di finocchio... altre esperienze di omosessualità nella storia.

Come sempre, alle 20.00 ritrovo per la pappa!

A mercoledì!!!

domenica 14 novembre 2010

"chi sono gli omofobi?" resoconto mercoledi 10 novembre


Questo mercoledì sera al Gruppo Giovani Cassero abbiamo voluto affrontare il tema dell'omofobia, mantenendo però sempre un clima di confronto e disteso anche su un argomento spinoso come questo. Attraverso un'attività che dava ad ognuno di noi la possibilità di creare insieme man mano una classifica dei personaggi pubblici e celebri più omofobi siamo riusciti a confrontare diverse idee su cosa sia l'omofobia, su come venga manifestata e su quale possa essere il metro per parlare di omofobia ovviamente nel momento in cui si voleva redigere una classifica. L'omofobia è da misurarsi con la violenza che crea, sia essa generata da persona profondamente convinta delle sue idee oppure da chi vi si accosta solo per convenienza, oppure con la profondità con cui idee omofobiche sono radicate e razionalizzate all'interno di una psiche? Un'omofobia ha più maniera di esprimersi, più maniera di fare violenza e giustificare violenza in base alla posizione istituzionale o pubblica di chi se ne fa portavoce? E' allora in questi casi da considerarsi maggiore e più grave? Tutti questi i temi toccati e di cui abbiamo potuto dibattere durante quest'attività che ha comunque stillato una top ten dei più omofobi:
1-Hitler
2-Ahmadinejad
3-Robert Mugabe
4-Benedetto XVI
5-Haider
6-Sizzla
7-Mariano Rajoy
8-Cardinale di Bruxelles
9-Bagnasco
10-Ruini
Una seconda attività, la trasposizione del famoso gioco "lupus in tabula" nel nostro "trova gli omofobi" ha dato l'opportunità di notare, in questa chiave ovviamente atta a sdrammatizzare, che l'omofobia si mostra anche nei pestaggi e nelle violenze propriamente fisiche, e di come sia difficile trovare e scoprire chi le commette.
L'omofobia nella pari violenza di parole e botte.

lunedì 8 novembre 2010

Giovani Cassero - "Chi sono gli omofobi?"


Mercoledì 1o novembre dalle ore 20:00 alle 23:00, al Circolo Arcigay di Bologna 'Il Cassero' in via don Minzoni 18: GOING TO GROUP!

Argomento della serata: "Chi sono gli omofobi?"

Da pulpiti e comizi alle strade di città, dalle dichiarazioni di un politico agli insulti e alle botte per strada quanto il passo è breve? Parole pesanti come pugni e pugni ingiusti come le parole.

Alle ore 20 per l'ordinazione della pizza!


...A mercoledì, allora!

sabato 6 novembre 2010

GENDER BENDER FESTIVAL: J'ai tué ma mère


Canada, 2009

Regia: Xavier Dolan

Sceneggiatura: Xavier Dolan

Cast: Xavier Dolan, Anne Dorval

Produzione: Xavier Dolan

Produzione esecutiva: Carole Mondello

Durata: 100 min.


Tutto ruota attorno a Xavier Dolan in questo film, e non è un bene. Il fastidio che permea la visione è causato dal narcisismo di Xavier Dolan mentre si compiace della sua immagine da Xavier Dolan e della sua personalità xavierdolanesca riempiendone lo schermo e la storia che racconta: un rapporto di amore-odio tra madre e figlio. E sarebbe già stato detto tutto, perché le turbe giovanili, il conflitto famigliare e anche l'omosessualità non vengono sezionati in profondità ma vengono urlate (letteralmente) in faccia allo spettatore con superficiale e piatta aggressività. Il film è inoltre condito da scene con montaggio artistoide che però non sono riuscite a colpire la mia immaginazione e sensibilità (in questo mi ha ricordato Tarnation di Jonathan Caouette, che però aveva ben altra potenza creativa).

Che dire, il film si guarda senza problemi, però credo che l'attenzione che ha ricevuto anche a livello internazionale (soprattutto per la sua presenza al Festival di Cannes) sia in gran parte dovuta alla giovane età del factotum Xavier Dolan (19 anni all'epoca).

In poche parole il fatto è che il suo dolore non mi ha comunicato granché, e non c'era gioia, magia, stupore a comunicare altro.

mercoledì 3 novembre 2010

GENDER BENDER FESTIVAL: Mannen som elsket Yngve - The man who loved Yngve





Norvegia, 2008
Regia: Stian Kristiansen
Sceneggiatura: Tore Renberg
Cast: Rolf Kristian Larsen,Ole Christoffer Ertvaag, Arthur Berning, Ida Elise Broch
Produzione: Yngve Sæther
Fotografia: Trond Høines
Produttori esecutivi: Brede Hovland
Durata: 99 min

Lo ammetto: io mi sono innamorato di Yngve. Mi sono innamorato di Yngve, biondo e alto un metro e novanta; mi sono innamorato di Yngve che indossa gilet di lana beige e completi da tennis bianchi; mi sono innamorato di Yngve che fa diligentemente i compiti sdraiato per terra ascoltando musica; mi sono innamorato di Yngve che osserva incantato Jarle esibirsi nel suo primo concerto; mi sono innamorato di Yngve che passa il tempo a immaginare che forma hanno le nuvole; ma ho capito di essermi innamorato di Yngve quando ascolta in loop la cassettina con la canzone d’amore incisa Jarle mentre è ricoverato in una clinica di riabilitazione. Perché se non avesse qualche macchiolina nella testa, che amore sarebbe.
Oltre a Yngve, c’è una tranquilla cittadina norvegese, c’è il 1989, c’è la caduta del muro di Berlino, c’è il liceo, c’è la band anarco-punk di Jarle, c’è Jarle che ricicla frasi e canzoni a Yngve e a quella poverona della fidanzata Cathrine, c’è il licenziamento della madre di Jarle per la delocalizzazione nei nuovi paesi ex sovietici, c’è il padre separato e un po’ assente, c’è Sting contro Anarco Pussy Radar Commando, c’è il devasto alla festa nella casa del ricco figlio di papà.
Ma i miei occhi erano tutti per Yngve.
Mtt

GENDER BENDER FESTIVAL: Spork

SPORK

Regia: J.B. Ghuman, Jr.

Sceneggiatura: J.B. Ghuman, Jr.

Cast: Savannah Stehlin, Sydney Park, Rachel Fox, Michael Arnold, Oana Gregory

Produzione: Christopher Racster, Chad Allen, Honey Labrador, Geric Frost

Editor: Phillip Bartell

Fotografia: Bradley Stonesifer

Produttori esecutivi: Kevin Frost, Geric Frost

Tribeca Film Festival Virtual. The Ninth Annual Tribeca Film Festival (Manhattan, 21 aprile – 2 maggio 2010); Gender Bender Festival ( Bologna, dal 1 al 6 novembre 2010).

Durata: 86 min

Trama: L'adolescenza non è un periodo semplice per nessuno, né tanto meno il liceo un luogo sereno e rilassato, specialmente per la tredicenne Spork, “sfigata” su tutti i fronti, sbattuta in una roulotte con il trasandato fratello maggiore, orfana, occhialuta con apparecchio ai denti, grassottella, ma soprattutto... ermafrodita: da qui il suo soprannome 'spork', una parola ibrida tra 'spoon' (cucchiaio) e 'fork' (forchetta). Torturata dal classico gruppo di “biondine oche e stronze” (che senza parafrasare, nel film si autodefiniscono 'bitches') e supportata dalla vicina di roulotte Tootsie Roll, da Chunk, un misterioso ragazzo cinese, e da Charlie, ragazzino effeminato con due padri, deciderà di partecipare ad una gara di ballo. L'unica arma a sua disposizione? Twister.

Dal Tibeca Film Festival di New York arriva al Gender Bender Festival un film fresco, border line tra un "adulto" 'Little Miss Sunshine' e il teenager 'Napoleon Dynamite': 'Spork' di J.B. Ghurman presenta la sua protagonista in un'atmosfera fortemente anni '90, truccata alla 'Ugly Betty' ma con colori pastello meno accesi e più "fumettistici". Con uno stile colorato e frizzante che per certi versi potrebbe ricordare quello di 'Juno' ( basti guardare lo stile dei dialoghi e l'aggiunta di animazioni disegnate a mano), Ghuman mette in scena un'originale pellicola tratteggiata in stile musical: pur utilizzando l'ormai vista e rivista struttura da commedia americana ( il personaggio sfigato di turno, vezzeggiato dal 'cattivo' di turno, con l'aiuto di amici e di una ritrovata fiducia in sé stesso, riesce a riscattarsi e a sconfiggere il proprio rivale) porta sullo schermo un'improbabile favola in cui i passaggi scontati vengono messi totalmente in ombra dai dialoghi frizzanti e dalla bravura dei giovanissimi attori. Un bel film, che riesce a trattare un tema così difficile come l'ermafroditismo con una naturalezza e una leggerezza uniche, aiutandosi con ironia e dialoghi spensierati.


Irene



lunedì 1 novembre 2010

Miss Les.bò 2010 - Sub Limen - qual è il tuo limite?


Tra pizzi e lazzi, spruzzi (offerti gentilmente da Seghe Mentali) e sprazzi, Miss Les.bò ha dato inizio all’edizione 2010 del festival “Soggettiva. Immaginari lesbici”!

Il limite, l’irriverenza, l’anticonformismo, l’ironia erano le parole d’ordine della serata e 15 modelle hanno sfoggiato sulla passerella i loro modi di esprimerli. La regola imprescindibile:essere sé stessi. Mostrare, sconvolgere, shockare. Evento queer per eccellenza, i cui partecipanti aumentano ogni edizione, sottolinea la necessità, il bisogno di ognun* di essere ciò che è e di poterlo mettere in piazza, in passerella che dir si voglia, senza timori, scardinando quelle immagini precostituite che ci vengono inculcate e affibbiate con forza.

Ogni desiderio è stato esaudito. Una breve presentazione, il buio e la musica iniziava a pulsare…tacchi a spillo o ciabatte, nude o vestite, gothic o farfallesche, una giuria incaricata aveva il compito di premiare la performance più fantasiosa e anticonformista.

Non poteva vincere se non Seghe Mentali, mille paranoie e mille seghe spruzzate in faccia ad un pubblico in visibilio, seguita da Gold Vagina, cosparsa di cioccolato, per i palati più raffinati e disinibiti, pronti ad sgranocchiare la sua collana di biscotti. Non dimentichiamo Jenny l’Antennista, voyeuse armata di macchina fotografica e Fleur Bovary, tutta una profusione di colori nel suo abito frusciante di sportine del supermercato! E queste sono solo quattro delle più belle performance della serata…

In un angolo della sala, apparentemente nascosto ma ben visibile, troneggiava lui, il telefono rosso di Brainstorming Art Project, orecchio disinibito della serata, in cui ognun* poteva esprimere ciò che desiderava, ogni opinione sulla serata, ogni punto di vista ma soprattutto ogni suo limite nascosto, tema centrale di Miss Les.bò 2010.

Valentina

Mercoledi 27 ottobre 2010 – Sembrare o essere, questo è il problema!

L'incontro del Gruppo Giovani di mercoledì sera scorso è stato molto soddisfacente e ricco di
spunti , idee, parole nonchè di nuove persone. Siamo stati infatti molto felici di accogliere nuovi ragazzi e ragazze che hanno deciso di unirsi al nostro gruppo e di confrontarsi su esperienze e pensieri.

Il tema su cui si è concentrata la serata era quello della visibilità, di un apparire che a volte è un sembrare diverso da quello che ognuno di noi è più intimamente. Attraverso un'attività, il gioco dei post-it, che si basava sulla "provocazione" degli stereotipi con cui si è soliti etichettare gay e lesbiche – e con cui abbiamo realmente etichettato ognuno di noi con opinioni diffuse sul nostro mondo – abbiamo in seguito parlato anche della televisione come mezzo di diffusione di queste "identità ridotte"e di come alcune personalità LGBTQ si siano adagiate in questi ruoli.

E' emersa anche però l'interessante idea che gli stereotipi non si formino dal nulla, che non sia la cultura(?) popolare e di più facile accesso a crearli, ma che essi si basino effettivamente su caratteristiche che molti di noi condividono tra loro, quindi su una "rilevanza statistica" potremmo forse dire ,cosa emersa anche dal gioco dei post-it o delle etichette.
Tuttavia quella stessa attività ha fatto emergere che nessuno di noi è proprimente il prototipo di stereotipo che avevamo cercato di delineare coi post-it, poichè nessuno li aveva presi tutti, poichè pressoché tutti avevano preso post-it anche dell'orientamento diverso dal proprio, e soprattutto poichè ognuno li aveva attaccati addosso a suo modo.
Chi li aveva sulla fronte, chi sui pantaloni, chi sulla maglia, chi sul braccio, chi sui polsi. Ognuno portava le "caratteristiche gay" e le "caratteristiche lesbiche" a suo modo. Forse anche questo indicativo di un fatto che sembriamo tutti qualcosa, ma che lo siamo tutti in modo diverso.


Davvero una bella serata.
Diego.